I Muri di Carta #1 - omino71 & "ignoti"


Ostia, 29 luglio 2017

I Muri Di Carta iniziano con il primo intervento firmato omino71

"BROKEN PROMISES / FALSAS PROMESAS"


foto @a.DNA collective

è una citazione molto ricercata, che sicuramente in pochi colgono appena letta.
Il testo è scritto sugli occhi rispettivamente di Clark Kent (in arte Superman) e Donald Trump, di cui si riconosce la folta chioma ossigenata. Sono due ritratti pop (poprtrait), mashup tipici di omino71 che in questo caso sembrano quasi stampati sulle due pareti di Affabulazione: due enormi adesivi francobollati sul cemento. 
Il riferimento ad una situazione più generale non è velata, anzi le due cornici architettoniche di Affabulazione, con questi due poster, sembrano diventare due enormi specchi che riflettono quello che hanno davanti. 

Vi sveliamo la citazione con questa foto:
foto @John Fekner

era l'agosto del 1980 e John Fekner dipingeva questi ed altri emblematici stencil sui palazzi di Charlotte Street nel South Bronx (New York). link di approfondimento

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Siamo qui per parlare di arte, nello specifico di poster art e continueremo a farlo...
Ma non avremmo mai pensato che dopo nemmeno 24 ore dall'inizio del progetto con i primi due poster, ci saremmo ritrovati costretti a recensire un insensato intervento esterno, che "ahi loro!" sottolinea l'intento del progetto stesso, appena nato.




Anzi, è meglio dire che ce lo aspettavamo ed "I Muri di Carta" nascono proprio per questo (descrizione progetto), ma non avremmo mai immaginato che mentre attaccavamo i poster con omino, ci fossero occhi in agguato, pronti ad intervenire vigliaccamente non appena il sole fosse calato.

Un atto evidentemente intimidatorio, diverso da quelli precedenti, che sottolinea chiaramente l'ordine di lasciare quei muri vuoti, grigi, muti.

E allora I Muri di Carta hanno ancora più senso di esistere. 
Allora ogni volta che si ripeterà questa situazione (e si ripeterà di certo), ogni "pezzo di carta disegnato che non vale niente" avrà più forza di quanta ne abbia mai avuta in passato.

Continueremo a sbattere la testa contro i muri, se questo può servire a risvegliare un senso di comunità non soltanto negli abitanti di Ostia, ma anche e soprattutto in quella degli artisti che hanno sempre lottato e rischiato per poter vedere i propri lavori dipinti o attaccati in strada, senza avere nè pretendere nulla in cambio.

Roma, 31/07/2017 ...continua...







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